giovedì 29 marzo 2018
Statistica, letteratura e musica
In linguistica esiste una legge che dichiara che la frequenza con la quale una specifica parola viene usata e ripetuta in un testo, in una frase, in un racconto o scritto, dipende del numero di volte che, quella stessa parola, è stata usata precedentemente.
In altre parole, più prettamente pratiche, questa legge dovuta allo studioso G. Zipf, afferma che se per un determinato autore una parola nella 5 posizione, come classifica delle parole più usate come frequenza, ed è stata usata 500 volte, allora una parola in 25 posizione sarà usata di media 50 volte.
Lo stesso principio vale anche per le composizioni musicali, dove alle parole vengono sostituite le note, gli accordi, gli intervalli, ecc.
Possiamo affermare che esiste un particolare legame tra le regole della letteratura e quelle musicali, e di conseguenza tra i processi creativi che accomunano letteratura e musica!
Molto interessante notare che tale regola statistica non cambi sia che si tratti dello stile metodico e preciso di autori come ad esempio Bach, sia che si tratti di autori con uno stile compositivo più libero e variegato!
Di fatto sappiamo molto bene che, nel campo dl suono, le ripetizioni causano un senso di sicurezza, mentre le variazioni hanno lo scopo di rompere la monotonia, ed è proprio l'abilità artistica dei compositori nel trovare il giusto equilibrio tra variazione e ripetizione a rendere l'arte della composizione musicale così sublime!