Per secoli, la musica è stata un'arte definita dal tempo. Melodie, armonie e ritmi si sono succeduti in una progressione lineare, incorniciati dalla struttura di partiture e esecuzioni. Tuttavia, con l'avvento dell'olofonia, l'asse della composizione si è spostato, introducendo una dimensione prima impensabile: lo spazio.
L'estetica olofonica non è semplicemente una tecnica di registrazione avanzata; è una nuova filosofia di pensiero sonoro, un invito a comporre non solo "in" un tempo, ma "dentro" uno spazio. Continua a leggere
