sabato 5 aprile 2025

Colonne sonore olofoniche: il futuro del suono nel cinema e nelle serie TV


La serie Blanca , prima produzione televisiva interamente registrata in olofonia, ha aperto la strada a una rivoluzione nel modo di concepire il suono nell’audiovisivo. Questa tecnica, che riproduce il suono in modo tridimensionale mimando la percezione uditiva umana , supera il tradizionale surround sound grazie a una precisione millimetrica nella localizzazione dei suoni.

Non si tratta solo di "diffondere" la musica o gli effetti in una stanza, ma di ricreare un’esperienza sonora così realistica da far sentire lo spettatore al centro dell’azione . Immaginate un thriller in cui i passi di un assassino risuonano alle vostre spalle, o il respiro affannato di un protagonista in fuga sembra provenire da destra. Nei film d’azione, un’esplosione potrebbe circondarvi con il suo boato, mentre le note di una colonna sonora orchestrale vi avvolgono come in un concerto dal vivo.

Questo livello di immersione trasforma il suono da semplice accompagnamento a vero e proprio personaggio narrativo . La differenza rispetto al passato è sostanziale. Il surround sound distribuisce il suono attraverso canali fissi (anteriore, laterale, posteriore), mentre l’olofonia utilizza microfoni speciali (olofoni) che registrano il suono così come lo percepisce l’orecchio umano, tenendo conto di fattori come il riverbero e la distanza .

Questo permette, ad esempio, di ricreare l’acustica di una cattedrale gotica o il caos di una battaglia spaziale con un realismo mai raggiunto prima. Blanca ne è un esempio emblematico: la colonna sonora, realizzata con la consulenza di Andrea Bocelli , sfrutta l’olofonia per immergere il pubblico nell’atmosfera claustrofobica delle indagini della protagonista.

I rumori della città di Genova, le voci dei sospettati e le musiche tese seguono lo spettatore, amplificando la tensione drammatica . Ma il potenziale va oltre le serie TV. Immaginate un documentario sulla savana in cui il ruggito di un leone sembra provenire da nord, o un film di fantascienza in cui astronavi passano sopra la testa dello spettatore.

Persino le colonne sonore classiche, come quelle di Ennio Morricone , potrebbero essere riespresse in olofonia, permettendo di apprezzare ogni sfumatura compositiva come se si fosse seduti in sala di registrazione. Questa tecnologia non è priva di sfide: richiede competenze specifiche in fase di registrazione e riproduzione, oltre a dispositivi compatibili . Tuttavia, il risultato – un’esperienza che coinvolge corpo e mente – giustifica l’investimento.

Come disse il compositore Hubert Westkemper, pioniere dell’olofonia teatrale: «Il suono tridimensionale non è un effetto speciale, ma un’estensione della narrazione» . Il futuro del cinema e delle serie TV sarà inevitabilmente olofonico: un mondo in cui ogni nota, passo o sospiro diventa parte di un universo sonoro vivo, pronto a essere esplorato.